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L’aiuto non è mancato… e non mancherà!

Attenzione, quest’anno salendo al Santuario, non troverete né letti, né coperte, né altre comodità. Si troverà paglia fresca e saranno pellegrinaggi di penitenza. Ecco come potete aiutarci…”.

Uno dei primi numeri del bollettino del secondo dopo guerra (maggio 1945) annota tra le righe queste parole seguite da quanto riportiamo in seguito: “i pellegrini, salendo al Santuario, per ripararsi dal freddo, portino con sé una coperta, che, se poi lasceranno al Santuario, sarà un dono utile per tanti altri. Sulle coperte e su altri oggetti si potrebbe mettere il proprio nome che servirà di ricordo e darà modo di usare della stessa roba, ritornando al Santuario…”. 

Una situazione tragica quella che si trovò a vivere Sant’Anna dopo i diversi predoni che durante la guerra, fecero scorrerie nei solai, nei dormitori, nella chiesa e nelle diverse zone adibite all’accoglienza dei pellegrini. Anche nella scorsa stagione estiva che abbiamo consegnato nelle mani del Signore del tempo, non possiamo che dire grazie a tanti di voi, cari pellegrini che continuate ad aiutarci!

Sono sempre molti i lavori che ci troviamo a realizzare dopo i mesi di chiusura invernale.
A questi lavori programmati non mancano quelli straordinari e non previsti… le sorprese che la neve e il vento causano a tetti, protezioni, tubature, condotte… senza parlare di quelle lasciate dai vandali e da gente poco seria!

Nel 2024 abbiamo potuto ultimare il secondo (di tre) lotti legati alla nostra bella chiesa all’aperto. Unito a questo lavoro si è reso necessario realizzare una nuova fossa biologica sotto il piazzale parcheggio del Santuario. Prima ancora, vista la neve particolarmente pesante caduta nei mesi primaverili, non sono mancate le riparazioni alla tubatura che dal lago porta acqua e alimenta la turbina idroelettrica.

La realizzazione della nuova scala e del rinnovato ingresso a San Gioacchino permette adesso ai pellegrini e ai fruitori del rifugio un bel luogo di incontro, di scambio e di riposo. Anche i rifugi sono stati oggetto di restauro: il rifugio Vega ha visto la realizzazione del nuovo salone che permette spazi e luoghi al coperto che rendono più comodo e prestante l’intero edificio. Due nuovi bagni al primo piano rendono anche il camerone più accogliente. La tinteggiatura di tutti gli ambienti interni del Vega, del rifugio Caramba e del Larice, li rendono più “puliti” e luminosi.

È proprio quest’ultimo rifugio, che si incontra salendo nel pianoro dove il Randiere tiene ogni stagione il bestiame, che ha rinnovato l’aspetto: la sostituzione di tutte le porte interne degli innumerevoli bagni e delle camere, i nuovi forni (uno in questo rifugio e altri due nelle altre case), cucine, due frigo e diversi mobili e pensili necessari… sono quanto i tanti gruppi saliti presso i nostri rifugi hanno trovato! La semplicità degli spazi e la sobrietà che accompagna queste nostre case prese d’assalto dai tanti gruppi parrocchiali (circa 40 tra movimenti, gruppi famigliari, gruppi scout e oratori) rendono Sant’Anna luogo ideale per trascorrere alcuni giorni di campeggio e di crescita umana e spirituale!

Ci resta ancora da realizzare (terzo ed ultimo lotto) la pavimentazione del porticato lato ufficio Rettore, Accoglienza e Cappella per la Riconciliazione; la sostituzione di una fossa biologica, la realizzazione di due nuovi bagni all’ingresso del self-service e il desiderio (che si rende necessario) di sostituire la maggior parte dei letti presenti nei rifugi, che sono circa trecento!

Chi volesse contribuire per dare una mano al Santuario che va avanti grazie alla vostra generosità e costanza nel donare, può farlo. Certi che Sant’Anna non mancherà nel ringraziarvi!

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